Non mi stancherò mai di ripetere quanto siano fondamentali tutte le misure di sicurezza da intraprendere lungo l’intera filiera alimentare. Ci tengo però a sottolineare come anche il consumatore debba sentirsi parte di questa filiera, considerarsi in un certo senso l’ultimo anello di una complessa catena che si è adoperata strenuamente per consegnare un prodotto che rispetti tutte le norme di sicurezza previste dal legislatore.
Quando compriamo un prodotto alimentare, abbiamo il compito di conservare correttamente quanto ci è stato consegnato dall’azienda che ha lavorato affinché quell’alimento arrivasse integro e sano nelle nostre mani.
Allora, ecco qui alcune regole fondamentali per capire come conservare al meglio gli alimenti nel nostro congelatore di casa.
Quali sono le differenze fra un prodotto surgelato e congelato
Ebbene sì, congelare e surgelare non sono sinonimi. Anche se spesso usiamo questi due termini in maniera casuale, in realtà fanno riferimento a due procedimenti diversi fra loro:
- La surgelazione permette all’alimento di raggiungere la temperatura in -18°C in brevissimo tempo. Con questo metodo, i cristalli di ghiaccio che si formano sono di dimensioni davvero minuscole, il che fa sì che il gusto e il valore nutrizionale restino pressoché inalterati. Affinché la surgelazione avvenga in maniera corretta è necessario disporre di un abbattitore, le cui temperature riescono ad arrivare fino a -40°C. È alquanto raro trovare in casa uno strumento di questo tipo, sia per una questione di costi che di grandezza; è infatti più facile che si trovi nelle cucine professionali.
- La congelazione è la pratica domestica per eccellenza: nell’arco di 24 ore i cibi raggiungono la temperatura ottimale di -18°C, che ci permette di conservare gusto e proprietà degli alimenti per un discreto lasso di tempo.
Come si sarà capito, che si tratti di surgelare o congelare, abbiamo sempre bisogno di una temperatura che non superi i -18°C. Per raggiungere lo scopo è necessario disporre di un buon congelatore. Quelli ad uso domestico hanno ormai delle tecnologie che consentono di mantenere sempre la corretta temperatura di conservazione, anche se è pur vero che lavorano meglio con prodotti già acquistati surgelati piuttosto che con alimenti freschi.
Poche semplici regole salvavita per una corretta congelazione
Per essere sicuri di acquistare prodotti che a monte sono stati congelati correttamente verifichiamo il packaging: deve risultare integro e privo di brina: questa è infatti un indicatore di sbalzi di temperatura e deve essere il nostro campanello d’allarme.
Nel trasportare l’alimento surgelato dal supermercato a casa assicuriamoci di mantenere la catena del freddo: se possibile, portiamo con noi una borsa frigo o una busta termica all’interno delle quali collocare gli alimenti nel tragitto (seppure breve) dal negozio al nostro congelatore.
Una volta a casa, verifichiamo che il congelatore sia pulito e che la temperatura rispetti almeno i -18°C necessari per una corretta conservazione. Se aprendo il cassetto troviamo tutto in ordine, possiamo procedere collocando i nostri acquisti all’interno e precisamente:
- Ricordiamo quali alimenti possiamo congelare e quali no. Nello specifico, possono essere congelati: carne, pesce, frutta, verdura, formaggi stagionati, burro, cereali precotti, pane e pizza; non possiamo congelare le uova, il latte, i formaggi freschi, le conserve aperte, i succhi di frutta e i prodotti di pasticceria.
- Tenendo a mente questo elenco di alimenti, possiamo congelare cibi sia cotti che crudi. Possiamo ad esempio congelare la frutta e la verdura crude, purché lavate e tagliate correttamente, così da poterle utilizzare immediatamente alla prima occasione (per esempio per un buon minestrone o per una ricca macedonia).
- Etichettiamo sempre tutto ciò che riponiamo nel congelatore: sarà sufficiente indicare il contenuto e la data di congelamento. In questo modo sarà più semplice riconoscere gli alimenti e decidere cosa scongelare prima e cosa può ancora essere conservato.
- A questo proposito, è fondamentale conoscere la durata di conservazione di ciascun alimento. Per esempio, in un congelatore con tre stelle, la carne di pollo, tacchino e bovino può durare dai 6 ai 12 mesi, quella di suino dai 4 ai 6 mesi, mentre le carni lavorate come le salsicce o i macinati da 1 a 4 mesi. Il pesce fresco invece ha una durata di 3-4 mesi, la frutta e la verdura sino a 10-12 mesi, mentre i piatti pronti non oltre i 3 mesi.
E, se salta la corrente, bisogna buttare via tutto? Niente paura: limitiamoci a tenere ben chiuso il congelatore e, al momento del ripristino della corrente, verifichiamo che gli alimenti abbiano mantenuto la temperatura. In caso di dubbio, consumiamo i cibi crudi dopo una cottura prolungata e procediamo alla rimozione di quelli già cotti.
Il mio consiglio
Se è importante seguire tutte le procedure per congelare, è altrettanto importante scongelare nella maniera corretta. L’ideale sarebbe riporre l’alimento in frigorifero qualche ora prima del suo utilizzo; invece, se disponiamo di poco tempo e possediamo un microonde con funzione “scongelamento”, possiamo farci supportare dalla tecnologia.
Attenzione però: possono essere riposti nel congelatore solo gli alimenti trasformati rispetto al loro stato di congelazione iniziale. Ovvero: un alimento congelato crudo, una volta scongelato, può essere riposto nel congelatore solamente se sottoposto a cottura, per essere poi consumato nel giro di 3 mesi al massimo. Un cibo congelato cotto, invece, una volta scongelato, va consumato rapidamente e non deve essere riposto nel congelatore.

Sono una chimica con specializzazione post lauream alla De Montford University di Leicester (UK). Dal 2008, sono Chief Executive Officer del Gruppo Maurizi, con il quale mi occupo di sicurezza alimentare, ambientale e sul lavoro.