Lo troviamo in insalate e piatti sofisticati, lo beviamo in tisane ed infusi e non manca mai in centrifugati ed estratti. È una pianta di origine asiatica il cui nome completo è Zingiber officinale, della famiglia delle Zingiberacee di cui fa parte anche il cardamomo. Possiamo dire che ad oggi non è più un alimento esotico ma fa parte della nostra dieta quotidiana e lo troviamo in molti prodotti perché la sua nota fresca e piccante si può abbinare a sapori diversi.
Lo zenzero fa bene
100 grammi di zenzero apportano circa 80 kcal, e contengono proteine, acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, potassio, calcio e le vitamine B6, C, ed E. Spesso è usato per dare sollievo per il mal di gola e, in generale, per le sue proprietà antinfiammatorie.
Ma quali sono i suoi effetti benefici sugli alimenti? Con uno studio del mio laboratorio realizzato per la rivista Il Salvagente ho analizzato lo zenzero crudo e cotto per capire se avesse un potere battericida contro i principali batteri patogeni alimentari.
Lo studio
Ho analizzato in laboratorio lo zenzero, sia crudo che cotto per verificare se è in grado di contrastare l’azione dei principali organismi patogeni negli alimenti: escherichia coli, stafilococchi, listeria, salmonella e muffe. In 24 ore, l’escherichia coli e gli stafilococchi sono diminuiti nello zenzero crudo e rimasti invariati in quello cotto, la listeria è cresciuta e la salmonella è rimasta invariata. Le muffe sono state in parte eliminate dallo zenzero cotto.
Questo super food, quindi, contrariamente a quanto spesso si pensa, non ha un grande effetto battericida. Quando lo usiamo in cucina per dolci, biscotti e preparazioni delicate magari con le uova, facciamo attenzione alle regole auree per evitare tossinfezioni perché lo zenzero non fa miracoli!