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Sicurezza Alimentare

La nuova etichetta a semaforo promuove l’olio d’oliva

L’etichetta a semaforo, detta anche nutriscore, adottata in Francia dal 2017 – e poi da Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera – cambia il suo sistema di classificazione dopo le polemiche di questi anni.  

L’Italia aveva risposto con l’etichetta a batteria, che offre una classificazione più precisa, ed aveva osservato che con l’etichetta a semaforo era assegnato un punteggio negativo ad alimenti notoriamente benefici per la nostra salute: l’olio d’oliva, per esempio, era penalizzato a causa dell’elevato contenuto di grassi e questa valutazione non considerava né la tipologia di grassi (ovvero grassi polinsaturi, benefici per la nostra salute) né i livelli di consumo, che nel caso dell’olio sono minimi rispetto alle quantità assunte degli altri alimenti.  

Per rispondere alle perplessità manifestate in questi anni, un comitato scientifico di rappresentanti dei paesi che hanno introdotto l’etichetta a semaforo, ha lavorato nell’ultimo anno per rendere il sistema di classificazione più coerente con i profili nutrizionali degli alimenti. 

 

Cosa è cambiato 

È stato modificato l’algoritmo alla base dell’assegnazione dei punteggi, rendendo più severa la valutazione degli alimenti ricchi di zucchero e sale e più positiva quella degli alimenti ricchi di fibre e proteine. Frutta secca e semi, inoltre, non appartengono più alla categoria “frutta e verdura” ma ad “oli e grassi” perché quest’ultima comprendeva già gli oli vegetali derivati dalla loro spremitura. 

Per la carne rossa, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomanda una riduzione dei consumi, la presenza di proteine apporta meno punti positivi rispetto alle altre carni ed al pesce. 

 

  • Oli e grassi vegetali: passano alla B verde olio di oliva, di canola, noci e tutti gli altri oli con elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi 
  • Pesce: il punteggio dei pesci grassi migliora per effetto delle modifiche del parametro proteine 
  • Cereali integrali: il nuovo algoritmo distingue meglio questi prodotti da quelli raffinati   
  • Prodotti salati: gli alimenti con quantitativi eccessivi di sale sono più penalizzati dal nuovo algoritmo rispetto a quello vecchio 
  • Formaggi: alcuni prodotti a pasta dura e semi-dura con un contenuto moderato di sale ottengono punteggi migliori rispetto al vecchio algoritmo 

 

Gli zuccheri 

Il comitato scientifico avrebbe voluto modificare l’algoritmo per penalizzare maggiormente gli alimenti con zuccheri aggiunti, in linea con gli indirizzi OMS secondo i quali il consumo di zuccheri aggiunti non dovrebbe superare il 10% della dieta. Questo però non è stato possibile perché attualmente il regolamento europeo 1169/2011, che stabilisce quali sono le informazioni che i produttori degli alimenti devono fornire ai consumatori, non prevede la presenza degli zuccheri aggiunti nella tabella nutrizionale 

 

Le bevande 

Il prossimo anno le modifiche riguarderanno anche le bevande: l’algoritmo sarà aggiornato per fornire una classificazione specifica su latte e sostituti vegetali (attualmente coperti dall’algoritmo generale) e le bevande edulcorate artificialmente. 

Serge Hercberg, il “padre” dell’etichetta a semaforo, ha dichiarato alla stampa che l’algoritmo sarà nuovamente aggiornato tra tre anni, per recepire le nuove evidenze scientifiche relative agli alimenti. 

In ogni caso, la dichiarazione nutrizionale ci dà tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno e, l’etichetta a batteria italiana ci aiuta a leggerla con un colpo d’occhio, fai attenzione alle confezioni!  

 

Fonte: 

https://solidarites-sante.gouv.fr/IMG/pdf/maj__rapport_nutri-score_rapport__algorithme_2022_.pdf 

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