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Sicurezza Alimentare

Cos’è l’aspartame e perché è meno pericoloso di quanto si creda

Chiunque legga questo blog da tempo sa bene che ai facili allarmismi preferisco un’informazione chiara e trasparente. Ecco perché oggi voglio parlare dell’aspartame, argomento sul quale ritengo non si sia fatta chiarezza. È probabile che molti consumatori non conoscano davvero le proprietà dall’aspartame, ma si limitino solo a sapere che “fa male”.  

Eppure, la realtà è molto più complessa di così. Voglio analizzarla insieme ai miei lettori, partendo dalle dichiarazioni scientifiche dell’EFSA, l’Autorità per la Sicurezza Alimentare dell’Unione Europea.

Cos’è l’aspartame e come interagisce con il nostro corpo 

L’aspartame è un edulcorante artificiale a basso contenuto calorico che si presenta come una polvere bianca e inodore. Si tratta di un additivo alimentare (E951) che viene utilizzato in bevande carbonate, dolciumi e alcuni prodotti lattiero caseari. La sua caratteristica principale è quella di essere duecento volte più dolce dello zucchero e più o meno lo stesso contenuto calorico: questo vuol dire che, usandone in quantità decisamente inferiori dello zucchero, possiamo ottenere lo stesso livello di dolcezza. 

Tuttavia, è successo che l’aspartame sia balzato agli onori della cronaca per essere stato inserito dall’AIRC, la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, fra gli additivi potenzialmente cancerogeni. Ma dalla stessa Fondazione specificano che  

L’effetto [cancerogeno, ndr] si verificherebbe solo assumendone dosi estremamente elevate, difficili da raggiungere con la normale alimentazione. 

Ecco perché credo fortemente nel potere di un’informazione chiara: per non generare paure nei consumatori, soprattutto su temi delicati come la sicurezza alimentare e la nostra salute. 

Dal punto di vista chimico, l’aspartame è una molecola ottenuta dall’unione di due amminoacidi: acido aspartico e fenilalanina, quest’ultima modificata con l’aggiunta di un ulteriore gruppo chimico chiamato metile, che rende la molecola dolce.  

Una volta ingerito ed entrato in contatto con il tratto intestinale, l’aspartame viene “attaccato” dagli enzimi, ovvero delle molecole specifiche che lo dividono nei suoi costituenti più semplici: acido aspartico, fenilalanina e metanolo. L’acido aspartico e la fenilalanina sono degli amminoacidi che si trovano anche in tanti altri alimenti di cui nutriamo normalmente, come ad esempio la carne; il metanolo invece è un alcol utilizzato dal nostro corpo come fonte di energia, contenuto anche in pomodori, mele o agrumi. 

La chimica dell’aspartame, quindi, non inserisce niente di nuovo nel nostro corpo, anzi: le sue componenti sono tutte presenti anche in altri alimenti che assumiamo regolarmente nella nostra alimentazione. 

Vediamo allora insieme quali sono le criticità legate a questo additivo, sulla base dell’opinione scientifica dell’EFSA e dell’OMS. 

La sicurezza dell’aspartame negli alimenti e per la nostra salute 

Prima di essere autorizzati a entrare nella catena alimentare, tutti gli ingredienti devono essere valutati dall’EFSA, che fornisce consulenze scientifiche indipendenti sui rischi connessi all’alimentazione. L’EFSA esamina le evidenze scientifiche disponibili e redige dei pareri su vari aspetti della sicurezza alimentare, come la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la nutrizione umana, la salute e il benessere degli animali, la protezione delle piante e l’impatto ambientale. Sulla base dei pareri dell’EFSA, l’UE elabora le normative che regolano la sicurezza alimentare a livello europeo. 

Questa premessa risultava doverosa per chiarire il peso della seguente affermazione: l’aspartame è un additivo autorizzato dall’Unione Europea. Il suo utilizzo è autorizzato in una varietà di prodotti quali: 

  • bevande;  
  • dolci e dessert; 
  • prodotti lattiero-caseari; 
  • gomme da masticare; 
  • prodotti a basso contenuto calorico e per il controllo del peso; 
  • edulcorante da tavola. 

Come tutti gli additivi, l’uso dell’aspartame è normato dal Regolamento UE 1333/2008 relativo agli additivi alimentari. La cosa interessante è che questo Regolamento ha in sé una sorta di retroattività: vale a dire che tutti gli additivi autorizzati prima dell’emissione del Regolamento sono stati rianalizzati per essere sottoposti a nuova valutazione sulla base dei criteri contenuti nel Regolamento stesso. Pensate che l’aspartame è stato fra i primi additivi alimentari a essere sottoposto a una nuova valutazione da parte dell’EFSA nel 2013. 

Nell’ambito delle sue valutazioni della sicurezza degli additivi alimentari, che ovviamente includono anche l’aspartame, l’EFSA stabilisce una DGA (Dose Giornaliera Ammissibile) per ciascuna sostanza, vale a dire la quantità di una sostanza che le persone possono consumare quotidianamente nel corso della loro vita senza un rischio apprezzabile per la salute. 

Attualmente, la DGA per l’aspartame è fissata a 40mg/kg di peso corporeo: facendo due rapidi calcoli, una persona adulta di 60 kg per superare la DGA consentita dovrebbe bere ogni giorno circa 12 lattine da 33cl di una bevanda contenente la massima dose di aspartame possibile. 

Per capire quanto effettivamente concreto sia il rischio per nostra salute, dobbiamo affidarci agli studi dell’OMS che, nel luglio 2023, ha rilasciato i risultati di uno studio in cui si affermava che:  

Le valutazioni sull’aspartame hanno indicato che, sebbene la sicurezza non rappresenti una preoccupazione importante alle dosi comunemente utilizzate, sono stati descritti effetti potenziali che devono essere indagati con studi più approfonditi e di migliore qualità. 

Lo studio è stato condotto dall’OMS, AIRC e JECFA (Joint Expert Committee on Food Additives) e vi invito ad approfondirlo. 

Il mio consiglio 

Queste poche righe non sono certo il luogo in cui aprire una trattazione medico-scientifica sull’aspartame. Quello che interessa dire in questa sede è che non bisogna lasciarsi convincere da facili allarmismi ma avere sempre la curiosità di andare ad approfondire le cose, affidandosi alla letteratura scientifica autorevole. 

Per quello che riguarda la sicurezza alimentare, l’EFSA riesamina regolarmente gli additivi e ingredienti autorizzati e questo vale anche per l’aspartame. Rivolgiamoci sempre al nostro medico curante in caso di dubbi o insicurezza sulla nostra salute, leggiamo bene le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli e manteniamo una dieta variata ed equilibrata: così saremo certi che stiamo andando nella direzione giusta. 

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About Author

Sono una chimica con specializzazione post lauream alla De Montford University di Leicester (UK). Dal 2008, sono Chief Executive Officer del Gruppo Maurizi, con il quale mi occupo di sicurezza alimentare, ambientale e sul lavoro.

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