È pratica e veloce, tutti l’abbiamo comprata almeno una volta. L’insalata in busta è buona quanto le altre, l’ho verificato in laboratorio! Per consumare un prodotto di qualità, però, dobbiamo fare attenzione al supermercato, e a casa, per non rovinarla.
Le gamme
La legge definisce l’insalata in busta prodotto di IV gamma e, in generale, suddivide l’ortofrutta così:
- I Gamma: ortofrutta fresca tradizionale
- II Gamma: ortofrutta e verdure in conserva (barattolo)
- III Gamma: frutta e verdura surgelate
- IV Gamma: ortofrutta fresca, lavata e confezionata
- V Gamma: frutta e verdura cotte e ricettate, pronte al consumo
Come viene preparata l’insalata in busta
L’insalata è tagliata in pezzi, lavata in vasche con acqua e disinfettante ed asciugata prima di essere imbustata. L’acqua di risciacquo è poi controllata per verificare che non ci siano residui di disinfettante. Per questo motivo è un prodotto delicato, che deve essere conservato in frigorifero e consumato in tempi brevi.
Al supermercato
Evita di acquistare le confezioni che presentano brina all’interno o in cui si intravedano foglie nere, questi sono segnali del fatto che il prodotto si sta alterando. Controlla l’etichetta per accertarti che si tratti di un prodotto di IV gamma perché se non è così è necessario lavare la verdura prima di consumarla.
Curiosità
Contrariamente a quanto spesso si pensa, l’insalata in busta contiene gli stessi nutrienti dell’insalata tradizionale. L’ho verificato con uno studio del mio laboratorio per la trasmissione Piazzapulita andata in onda il 19 novembre 2021.
Con il mio studio, ho analizzato tre diversi tipi di insalata:
- quella tradizionale che troviamo sfusa sui banchi della verdura
- quella aeroponica, coltivata nelle cosiddette fattorie verticali, nebulizzando l’acqua sopra le radici sospese
- quella lavata in busta (IV gamma)
dalle analisi è emerso che il contenuto di nutrienti è molto simile. Anzi, l’insalata in busta contiene più vitamina A e sodio e meno zuccheri.
Il contenuto di sodio è variabile perché dipende dal terreno, dall’acqua di irrigazione e dai fertilizzanti. Il contenuto di zuccheri, invece, varia nell’insalata in busta per via della procedura di produzione: essendo un prodotto manipolato, è più esposto alla contaminazione batterica, per esempio tramite le superfici di taglio. Questi batteri, non patogeni, si “mangiano” lo zucchero, che per questo è minore.