Secondo un recente studio dell’Osservatorio Immagino Nielsen e GS1 sul packaging degli alimenti, solo un prodotto su quattro contiene in etichetta informazioni sul corretto smaltimento della confezione.
I produttori studiano materiali sempre nuovi per un packaging a basso impatto ambientale ma se noi non facciamo la nostra parte tutto è vanificato. Con una nuova legge, è stata introdotta l’etichetta ambientale, che obbliga i produttori ad informare i consumatori sui materiali utilizzati sulle confezioni e sul corretto smaltimento.
Cosa prevede la legge
La legge stabilisce che tutti gli imballaggi, di qualsiasi materiale, e destinati a tutte le merci devono essere etichettati per sensibilizzare i consumatori sull’impatto degli imballaggi nella produzione dei rifiuti ed informarli sulla natura dei materiali utilizzati e sui comportamenti corretti di smaltimento.
Cosa c’è scritto in etichetta
Le informazioni minime dell’etichetta ambientale sono:
- tipologia di imballaggio (scritta per esteso o rappresentata graficamente), per esempio: flacone, bottiglia, vaschetta, lattina
- codice europeo identificativo del materiale. Il codice è stabilito dalla legge, ne abbiamo uno per ogni materiale (plastica, metallo, carta). Per la plastica delle bottigliette, per esempio, il codice identificativo è PET 1, per il polistirolo è PS 6
- famiglia del materiale (alluminio, plastica, carta) e indicazioni per la raccolta differenziata)
I produttori di imballaggi possono aggiungere anche altre informazioni e simboli grafici che indichino eventuali marchi ambientali, la compostabilità o altre proprietà. In questo caso devono essere indicati anche le relative norme tecniche elaborate dagli Enti di Normazione internazionali (ISO), europei (CEN) o nazionali (UNI per l’Italia).
Questi sono i simboli che troviamo più spesso sulle confezioni:
Quando troveremo l’etichetta ambientale nei supermercati o nei negozi
A partire dal 2023 tutti i produttori sono obbligati ad apporre l’etichetta ambientale sugli imballaggi. La legge che prevede l’obbligo è del 2020 e, successivamente, con delle proroghe, è stato posticipato il termine entro il quale etichettare gli imballaggi. I prodotti immessi in commercio o etichetta prima del 1° gennaio 2023 saranno commercializzati fino ad esaurimento scorte. Salvo ulteriori proroghe, il prossimo anno partirà finalmente questa rivoluzione che ci aiuterà a riflettere su quanto le nostre scelte impattino sull’ambiente e ci guiderà nella corretta gestione e smaltimento di imballaggi e rifiuti di imballaggi
Fonte:
Dlgs legislativo 116/2020
Direttiva 97/2009/CE